Discricarsi tra le 1154 pagine di Omphalos non è cosa facile! all’apparenza… 

Inizia con questo articolo una serie di presentazioni dei numerevoli testi utilizzati per la stesura del volume.

A voi il primo:

IMPRESSIONISTI E AVANGUARDIE ALLE SCUDERIE PAPALI AL QUIRINALE MOSTRA DI ROMA CAMPIDOGLIO PALAZZO DEI CONSERVATORI DAL 15 FEBBRAIO AL 26 MARZO 1985

 

La mostra “Da Ebla a Damasco” è, in primo luogo, una testimonianza di amicizia e di volontà di cooperazione e scambio culturale tra la Siria e l’Italia.

Terra di grandi tradizioni storiche, la Siria è stata, dai tempi più remoti scenario di mutamenti fondamentali e rivoluzionari nella storia dell’umanità.

Teatro di sviluppi economici profondamente significativi nelle prime fasi dell’addomesticamento di specie animali e vegetali e nel consolidamento delle società neolitiche dei primi villaggi dalla valle dell’Eufrate all’oasi di Damasco, e culla, nella Siria interna e nell’alta Mesopotamia, delle più antiche forme di civiltà urbane secondarie, questo paese è sempre stato sede privilegiata di incontri e scambi tra popoli e culture, sperimentando straordinarie esperienze sulla via di scoperte basilari nello sviluppo della civiltà.

Gli essenziali stimoli dell’ambiente ugaritico sulla costa mediterranea della Siria all’invenzione dell’alfabeto, compiutamente perfezionata nelle città fenicie prima e greche poi, sono legittimo vanto di un Paese che nel Museo di Damasco conserva la minuscola tavoletta con il più antico sistema alfabetico della storia.

Cerniera dei rapporti tra Oriente ed Occidente, la Siria ha fornito a Roma non solo imperatori ma anche grandi personalità della cultura, come quell’Apollodoro di Damasco che così durevoli impronte ha lasciato nella nostra stessa città.

Dopo aver dato nell’età romana e bizantina contributi illustri, sul piano della cultura materiale e spirituale, ad una comune civiltà mediterranea, la Siria agli inizi del Medioevo ha reso testimonianza della sua vocazione ad un’originale rielaborazione culturale e ad un’illuminata tolleranza politica e religiosa nel secolo glorioso degli Omayyadi.